Attivare la Modalità Guerriera

Ci sono giorni in cui non si può brillare.
Giorni che non hanno niente di speciale, niente da raccontare, niente da salvare in fondo al diario.
Non succede niente di drammatico, ma anche niente di buono. Sei lì. Un po’ presente, un po’ no.
Il mondo va avanti come se niente fosse, e tu dietro, a traino, con la sensazione di non appartenere davvero a nulla di ciò che accade.

E allora cosa fai?
Ti alzi. Ti prepari. Ti trascini.

Attivi la modalità guerriera.

Non perché hai voglia di combattere. Ma perché non puoi fare altro.

La modalità guerriera non è quella che urla.
Non è l’adrenalina, non è la gloria, non è il fuoco negli occhi.
È molto più sottile. È quel gesto minimo e sacro del resistere, anche quando non hai più energie nemmeno per chiedere “perché”.

È alzarsi dal letto anche se vorresti sparire nel piumone.
È truccarsi un po’ — non per vanità, ma per sembrare viva allo specchio.
È rispondere alle mail anche se ogni parola ti pesa sulle dita.
È andare al lavoro anche se sai già che non succederà nulla. E quel nulla ti consumerà lentamente, ma in silenzio.

La modalità guerriera è il contrario del dramma. È la gestione dell’apatia.

È ciò che attivi quando il cuore è in stand-by ma devi comunque far partire la giornata.
Quando il sonno ti appiccica addosso, quando ogni cosa ha il sapore stanco del “già visto”, quando anche il tempo sembra camminare male.
È quando senti che ti stai spegnendo un po’ alla volta, ma non ti spegni.
Stai.

Stai anche se non ti senti motivata.
Stai anche se il lavoro è vuoto, il cielo è grigio, la tua mente chiede stimoli che oggi il mondo non ha da offrirti.

Stai, e ogni tanto guardi l’orologio solo per concederti una sigaretta, un gesto, una pausa, un diversivo che ti faccia sentire che stai ancora decidendo qualcosa.

A volte questa è la rivoluzione:
Non mollare anche se non succede nulla.
Tenere la posizione, anche se non c’è battaglia.
Portare il corpo dove l’anima non ha voglia di andare.
Scrivere, anche se forse nessuno leggerà.
Sopravvivere con stile, anche quando non ti senti brillante, produttiva, interessante o minimamente utile.

Oggi la modalità è resistenza. Non conquista. Non trasformazione. Solo tenere botta.

Non sarà un giorno da raccontare con entusiasmo, ma sarà uno di quei giorni che, guardandoli indietro, dirai: “Anche lì, nonostante tutto, ce l’ho fatta.”

E se qualcuno ti chiederà cosa hai fatto oggi, potrai rispondere:

“Sono stata. Ho resistito. Non ho mollato.”
E a volte, cara mia, questo vale più di mille successi.