Ebbene sì, ho la dipendenza affettiva. L’ho ammesso. Come se fossi un panda che si aggrappa a un eucalipto emotivo, e non sa più staccarsi. Sono super innamorata del mio fidanzato, ma non solo in un “ti adoro” tipo romantico. No. Sto parlando di quel livello in cui quando lui si allontana, mi sento come se mi mancasse una parte di me, come se l’aria diventasse più rarefatta, come se il mondo crollasse in un attimo di silenzio.
E quando lui dice, con la sua voce dolce (e di solito con un sorriso che sembra quasi scusarsi):
“Ho bisogno di un po’ di spazio per me”…
io sento un’urgenza interna come se stessero suonando i campanelli d’allarme e una voce fuori campo dicesse:
“ATTENZIONE! Allarme rosso! Abbandono imminente!”
In quel preciso momento, inizia la mia trasformazione da fidanzata amorevole a drammi d’amore 2.0. Lo so che sembra esagerato, ma è proprio in quei momenti che mi sento come se una parte del mio cuore stesse lentamente svanendo. E allora cosa faccio? Mi rinchiudo nella mia stanza, divento una panda tragica e faccio partire la mia playlist emozionale: “Tristezza da separazione” (perché sì, esiste una playlist apposta per i cuori infranti, anche quando non è nemmeno il caso). Piango per ore, come una super diva che sta interpretando il ruolo di “Miss Cuore Spezzato”.
La verità sotto la dipendenza affettiva
Ok, ammettiamolo: quando mi prende quella voglia di aggrapparmi a lui come un piccolo panda, non è esattamente una scena da film romantico. Piuttosto, è più simile a quella volta che il mio telefono ha deciso di diventare “autonomo” e si è scaricato quando ne avevo più bisogno. È disperazione pura, mista a un po’ di follia emotiva.
Ma voglio essere onesta con me stessa: questa non è la vera essenza dell’amore sano.
Questo è qualcosa che viene da una paura di fondo, quella che si insinua come una zanzara fastidiosa nelle notti estive: la paura di non essere abbastanza senza di lui. La paura di restare soli, vuoti, incompleti. La paura che, senza lui, io non esista. E questo, ammettiamolo, non è amore, è bisogno. Ed è una trappola.
Perché c’è sempre un motivo sotto la dipendenza
Alla fine della giornata, è difficile accettare di aver bisogno di qualcuno in modo così totale. Ma la verità è che questa dipendenza non viene dal fatto che lo amo troppo, quanto dal fatto che c’è un vuoto dentro di me che cerco di riempire con la sua presenza. È un po’ come cercare di risolvere un problema di matematica con un emoticon: un tentativo mal riuscito di colmare un’inquietudine interiore con una persona che, sebbene sia fantastica, non è la soluzione a tutto. E in questo, sto creando un legame che non è sano, ma che è difficile da spezzare quando ci sei dentro.
La solitudine emotiva è una cosa seria. È quella sensazione che ti fa credere che se non hai qualcuno con te, non hai nulla. E questa paura ti porta a pensare che non sarai mai abbastanza felice senza l’altro. Perché se stai sempre cercando di rendere l’altro il tuo centro, ti dimentichi che il tuo cuore ha bisogno di essere il tuo primo amore, la tua prima fonte di sicurezza.
Ma come faccio a non essere un panda affettivo?
Ok, ammettiamolo, sarebbe bello se potessi essere un panda affettuoso senza alcuna conseguenza. Abbracciare lui con la dolcezza di un cucciolo, senza mai staccarti. Però, lo so, non funziona così.
- Inizia con il riconoscere le tue emozioni: La consapevolezza è il primo passo per non lasciarsi sopraffare dalle emozioni. Quando ti senti sul punto di crollare e piangere, fermati e chiediti: “Perché sento di essere incompleta senza di lui?”. Quello che senti è una paura più grande, non l’amore vero. Questo non significa che il tuo sentimento per lui non sia profondo, ma ti aiuta a capire che stai cercando una sicurezza che non può essere data da nessun altro.
- Riscopri il tuo spazio personale: Dovresti imparare a stare bene anche quando lui non è con te. Inizia a fare cose che ti piacciono da sola: leggi un libro, scrivi, fai un hobby che ti fa sentire viva, ritrova i tuoi amici e dai loro spazio. Imparare a stare con te stessa è la chiave per amarlo meglio. Se hai paura di stare sola, impara a trovare pace nella tua solitudine. È il primo passo per non essere dipendente da un’altra persona per la tua felicità.
- Parlane con lui: La comunicazione è essenziale. Se hai bisogno di supporto o se ti senti vulnerabile, parlane con il tuo fidanzato, ma fallo in modo sano. Fagli capire che hai bisogno di lavorare su te stessa. Magari ti sorprenderà con un abbraccio di sostegno, ma ricordati che lui non deve essere la tua unica fonte di felicità. È un partner, non un salvatore. Imparare ad avere i tuoi spazi ti renderà più forte anche come coppia.
- Insegui la tua indipendenza emotiva: Quando inizi a sentirti più sicura da sola, a vivere serenamente i tuoi momenti, la relazione con lui si arricchirà. Perché l’amore vero non è mai un “mi possiedi, io possiedo te”, ma una danza di due persone che scelgono di stare insieme senza paura di perdersi nel processo.
Conclusione: il panda trova il suo albero
Lo so, la tentazione di attaccarsi a lui come un panda affettuoso è forte, e ammetto che, a volte, è quasi impossibile resistere. Ma ricordati che l’amore è qualcosa che cresce, non qualcosa che ti schiaccia. Quando il cuore trova equilibrio e consapevolezza, l’amore non ha bisogno di essere il tuo ossigeno: diventa la tua forza, il tuo vento che ti spinge avanti.
E chi lo sa? Forse un giorno imparerai a respirare da sola, mentre ti abbraccia in modo sano e dolce… come il panda che sei, ma con un po’ più di autonomia.