Ah, la dissociazione. Quella magica sensazione che ti fa sentire come se il tuo corpo fosse un involucro in cui sei intrappolato, mentre la tua mente va in vacanza da qualche parte tropicale, senza di te. Ti guardi allo specchio e pensi: “Chi è questa persona? E perché sta cercando di sopravvivere alla giornata con questo sorriso da zombie?” E intanto la tua mente, invece di essere lì con te, sta discutendo di filosofia greca o sta cercando la ricetta giusta per fare il miglior guacamole del mondo. Un po’ come quando cerchi di concentrarti durante una riunione di lavoro, ma il tuo cervello è già a due settimane di distanza su un’isola deserta con un mojito in mano.
La dissociazione è un po’ come essere un VIP in un club esclusivo – solo che tu non sei invitato alla festa. Il corpo fa tutto, come se stesse recitando il suo ruolo, ma tu sei un osservatore esterno, uno spettatore che guarda la scena senza poter intervenire. E mentre cammini nel mondo, pensi: “Ok, mi sto svegliando, mi sto alzando, sto andando al lavoro… ma… sta succedendo qualcosa di surreale qui, giusto?” E la risposta è sì, perché il tuo corpo è lì, ma tu sei altrove, forse a immaginare una vita migliore in cui non sei mai stato sveglio alle 7 del mattino.
E così, un giorno ti accorgi che hai vissuto mezza vita come se stessi guardando tutto in un film, e tu, protagonista di questa pellicola, sei troppo impegnato a capire se ti piace o meno la trama. “Ah, ecco,” pensi, “la dissociazione è come un filtro Instagram: ti fa vedere le cose in un modo che rende tutto un po’ più interessante, ma non ti fa sentire davvero connesso a ciò che sta succedendo.”
Però, eh, niente di grave. La dissociazione è il tuo modo di affrontare il mondo quando l’intensità del vivere ogni singolo momento diventa troppo opprimente. Un po’ come quando decidi che guardare una serie TV da 10 stagioni è una fuga sana dalla realtà, o quando ti convinci che mangiare una pizza intera sia la soluzione definitiva a qualsiasi problema esistenziale.
In fondo, la dissociazione è il tuo piccolo superpotere segreto. Non ti fa mai annoiare, perché sei sempre “altrove”. Sì, magari il mondo reale ti sta urlando in faccia, ma tu sei già sulla tua isola mentale, e finché non scivoli accidentalmente in una riunione Zoom dove tutti ti guardano in modo strano, hai fatto il tuo lavoro.