L’alcolismo

Ah, l’alcolismo. Quella sana abitudine che tutti ci auguriamo di non sviluppare, ma che, incredibilmente, sembra essere una compagnia sempre più fedele per molti di noi. Perché non c’è niente di meglio che iniziare la giornata con un buon caffè… e un bicchierino di vodka. No, davvero, a chi non piace una miscela di energia pura e irresponsabilità?

Siamo sinceri: chi non ha mai pensato, almeno una volta, che la soluzione a tutti i problemi della vita sia “un altro bicchiere”? E se quel bicchiere è di vino rosso, tanto meglio, perché è praticamente una medicina, giusto? Un po’ di antiossidanti e via! Dico bene?

La bellezza dell’alcolismo è che ti rende sociabile. È scientificamente provato che un paio di gin tonic e hai risolto tutti i conflitti sociali. Se in un momento della serata ti senti un po’ timido o introverso, beh, basta un piccolo aiuto dal tuo amico alcolico per diventare improvvisamente il re della pista. E chi è quel collega che non ti parlava mai? Magicamente diventa il tuo migliore amico, pronto a raccontarti la sua vita in 12 battute. Ma non preoccuparti, l’alcool fa miracoli.

Poi c’è il divertimento. “Un altro giro!”, gridiamo sempre con entusiasmo, come se stessimo celebrando un premio Nobel per la resistenza. Non importa se abbiamo già bevuto 12 birre, quella 13esima è una sfida da vincere, una battaglia contro la razionalità e l’autocontrollo. La serata è giovane, e tu sei giovane, giusto? E poi, chi non ha mai pensato che una sbronza possa risolvere tutte le ansie della settimana?

Ma attenzione, perché l’alcolismo è un’arte fine, e ogni artista ha il suo prezzo. E non stiamo parlando solo di soldi (anche se, ammettiamo, spendere metà stipendio per bottiglie di vino è un “hobby” costoso). Parliamo dei danni collaterali. Certo, al momento non importa se il giorno dopo ci svegliamo con il mal di testa, la bocca secca e un disastro interiore. Ma il vero colpo di grazia arriva quando guardiamo la nostra faccia allo specchio e ci chiediamo: “Chi è quel tipo di 50 anni che mi guarda con gli occhi rossi e la pelle grigia?”.

E non dimentichiamoci del nostro corpo. Il fegato, poverino, che si sta chiedendo perché ci stiamo trattando così male. È come se ogni weekend fosse una maratona e lui fosse costretto a fare gli straordinari, mentre noi ridiamo e canticchiamo sotto i riflettori.

Poi c’è il momento più epico: quando cerchi di smettere. Oh, quanto è difficile smettere quando l’alcol è un vecchio amico che ti ha accompagnato per tutta la vita, pronto a festeggiare anche il più piccolo successo. Ma “oggi non bevo” è la promessa che facciamo ogni lunedì e che dimentichiamo appena scocca l’ora dell’aperitivo del venerdì. Perché, diciamocelo, come potresti rinunciare alla tua liquida compagnia in un momento di crisi, o in un momento di felicità, o in un momento in cui semplicemente non c’è nulla da fare?

In fondo, l’alcolismo non è solo un problema, è uno stile di vita. Un po’ come la maratona di Netflix, ma con il gin tonic al posto dei popcorn. E forse, alla fine, è proprio questa la verità: ci piace convivere con le nostre dipendenze, come se fossero vecchi amici che ci conoscono troppo bene e ci accettano per quello che siamo: disastri ambulanti, ma comunque fantastici nel nostro disordine.

Alla salute!