L’Arte di Salvarsi da Soli

Posso salvarmi solo io: ed è già la verità più assoluta. Solo io posso tirarmi fuori dal pantano della vita. Non mio moroso, né gli amici, né i genitori. Certo, tutti possono darti qualche consiglio, una parola di conforto o un abbraccio nei momenti difficili, ma alla fine, l’unica che può veramente cambiare qualcosa nella mia esistenza sono io. E, come dire, che piaccia o meno, siamo protagonisti della nostra stessa vita. Protagonisti, non spettatori passivi. Non possiamo delegare il controllo a nessuno, nemmeno al miglior amico, che è sempre pronto a dirci cosa fare, come se fosse facile come bere un bicchiere d’acqua.

A volte mi sembra di essere in un film d’azione, dove ogni giorno si presenta come una nuova missione impossibile. Ma la verità è che siamo tutti a fare da sceneggiatori e attori principali del nostro personalissimo drama, e ogni decisione che prendiamo, anche la più insignificante, ci porta un passo più vicino alla nostra personale risoluzione… o, al contrario, ci spinge ancora più nel caos. E questo caos, a volte, sembra essere la vera risposta della vita: un bellissimo, confuso, imprevedibile intreccio di situazioni. E proprio quando pensi di aver capito come funziona, la trama prende una piega che non avevi previsto. Ma, eh, fa parte del gioco.

Mi piacerebbe che ci fosse una bacchetta magica, lo ammetto. Una di quelle che vedi nei film, che in un batter d’occhio risolve tutto. Magari mi sveglio un giorno e… voilà! I problemi sono spariti. Le scelte giuste sono arrivate, la strada è chiara, le preoccupazioni sono svanite come neve al sole. Purtroppo, però, la vita non è un film di Harry Potter e, per quanto io mi sforzi, non c’è nessuna pozione magica che possa farmi dimenticare che sono io l’unica responsabile delle mie azioni. Anzi, le uniche bacchette che conosco sono quelle metaforiche che usiamo per risolvere i nostri dilemmi quotidiani: il coraggio di affrontare le difficoltà, la pazienza per sopportare i momenti di incertezza, e la determinazione di andare avanti quando vorresti solo fermarti e lasciare che tutto passi.

E quindi, a volte, devo accettare che non c’è una soluzione unica e definitiva, ma una serie di scelte che si susseguono, una decisione che segue l’altra, come un domino. E se la strada che percorro non mi porta dove pensavo di arrivare? Beh, pazienza. Magari mi tocca fare un piccolo passo indietro e riprovare. O forse, nel bel mezzo di una crisi, scopro che c’è un altro sentiero che non avevo mai visto prima. Ecco, questa è la parte interessante: la scoperta. La consapevolezza che, anche se non posso prevedere il futuro, posso sempre scegliere come affrontarlo.

Ecco perché, nonostante tutto, sono felice che non ci sia una bacchetta magica. Perché la vera magia, quella che davvero conta, sta nel fatto che siamo noi a fare delle scelte ogni giorno. Le nostre decisioni, grandi o piccole che siano, sono quello che ci definisce. Non è il destino o un caso fortuito. È la nostra capacità di decidere, di prenderci la responsabilità, di reagire a ciò che ci capita, che alla fine fa la differenza.

Quindi, sì, posso salvarmi solo io, ma la bellezza è che lo faccio a modo mio. Magari facendo qualche errore lungo la strada (chi non li fa?), ma sempre con l’idea che sono io a guidare la mia nave, e nessun altro lo farà al mio posto. E mentre spero che non ci siano altri iceberg davanti a me, cerco di ricordarmi che la vita è fatta proprio di questo: di scelte, di fallimenti, di risalite, di attimi in cui tutto sembra perduto, e di quelli in cui sembra che finalmente, finalmente, ci sia la luce in fondo al tunnel